Si vede che viene dal mondo del social marketing: la prima cosa che ci colpisce di Alhaus sono le copertine dalle illustrazioni accattivanti. Rivista edita in Irlanda e pubblicata a Londra con collaboratori da tutto il mondo, non rientra in nessuna delle categorie nelle quali abbiamo sempre incastrato i nostri magazine, potrebbe essere una rivista d'arte ma non solo: Alhaus è una rivista d'ispirazione. 

E' fatta per creativi, artisti e chiunque abbia bisogno di ispirazione nella sua vita o nel suo lavoro. E' una rivista leggera, che stimola la vostra mente senza troppe perifrasi e arzigogoli concettuali, raccontando le storie e le vite di chi ogni giorni ha bisogno di ispirazione e di capire cosa succederà domani. Alhaus Magazine è in realtà la voglia di raccontarsi al mondo di una media agency londinese, dal nome appunto di Alhaus, che si occupa di storytelling e creazione di campagne comunicative ad alto contenuto innovativo e che fa dell'innovazione e della necessità di essere sul pezzo con quello che succederà domani nel mondo una sua caratteristica vincente.

alhaus n. 4

Dopo anni di esperienza in tutto il mondo con clienti nei settori più disparati, questa media agency ha deciso di mettere su carta, in un design semplice e accattivante le sue esperienze nel riconoscere tendenze e trend futuri dialogando attraverso la voce di chi sulla cresta dell'onda c'è tutti i giorni e quotidianamente si occupa di avere una visione, dal mondo dell'arte che è predominante nei temi affrontati, alla cultura, alla moda, ai viaggi, all'imprenditorialità, alla tecnologia.

Il numero 4 lo apre una copertina bellissima e visionaria di Alex Anczevski ed è interamente dedicato allo storytelling in ogni sua forma, da quella scritta a quella verbale. Questo numero ha anche un grande merito: collabora con il progetto Blood Cube, lavoro artistico di Marc Quinn che consiste nella creazione di due cubi di sangue proveniente da oltre 5.000 donatori a dimostrare nell'odierna tragedia dei rifugiati l'eguaglianza di ogni essere umano. L'opera sarà esposta alla New York Public Library a fine 2019.

interviste alhaus n. 4

Proprio concentrandosi sullo storytelling, l'edizione numero 4 disponibile su Frab's da pagina 50 in poi ci regala una serie di interviste a chi ogni giorno è impegnato a dover raccontare qualcosa ai propri lettori, follower o pubblico in genere. Sicuramente spiccano le parole di Angelica Cheung, editor-in-chief di Vogue China che racconta le fatiche e le soddisfazioni di una rivista da 1,6 milioni di lettori, poi c'è la storia e alcuni paesaggi del fotografo turco Nevzat Yildirium, passando per Allen Leech dal set di Bohemian Rapsody che racconta il suo modo di vivere la professione di attore e i progetti futuri, fino ad arrivare alla London Science Gallery, galleria che non raccoglie installazioni permanenti, ma solo opere di un'arte contemporanea che oggi più che mai non lancia solo messaggi politici e sociali, ma ha il compito di raccontare processi tecnologici spesso difficili da comprendere alle masse. Il pezzo che ci ha strappato un sorriso sulle sue caratteristiche immagini è certamente quello dell'illustratrice francese Marylou Faure, dai caratteri fortemente distintivi tra tipografia e rotondità. 

illustratrice francese alhaus

 

A intramezzare le tante altre interviste oltre a quelle che vi abbiamo appena citato ci sono tante storie di vita vera che raccontano il domani in tanti settori. Una per tutte, come ha fatto WeWork a Singapore a garantire a tante piccole startup la possibilità di garantirsi un'ufficio a prezzi non esorbitanti nella costosissima capitale asiatica.

Un'ultimo motivo 

Alhaus n. 4 la trovate su Frab's e, come al solito, ve la consegnamo gratuitamente in Italia!

Buona lettura!

 

27 agosto 2019 — Dario Gaspari

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