Avete mai riflettuto sul fatto che, tranne pochi fortunati, passiamo la maggior parte della nostra esistenza circondati da mattoni e cemento, vediamo il verde costretto in spazi piccolissimi, addomesticato dalla mano umana in giardini con l'erba che sembra tagliata con un righello? Ci concediamo gite domenicali per ammirare il foliage, le fioriture dei campi o le cime innevate. Il tutto con il necessario distacco per sentirci qualcosa di altro rispetto alla natura che ci circonda. 

È questa la premessa da cui nasce uno dei magazine più interessanti che abbiamo in catalogo e anche quello con il nome più romantico: Where the leaves fall. L'obiettivo della rivista fondata da Luciane Pisani e David Reeve è quello di rivalutare il nostro rapporto con la natura, ma soprattutto quello di ristabilirlo come parte integrante della nostra vita, piuttosto che considerarlo un fattore marginale. Al centro del cambiamento che deve necessariamente avvenire, deve esserci proprio la comprensione e l'apprezzamento della natura che nasce solo se ci sentiamo parte di essa. 

Non aspettatevi però di trovare tra queste pagine storie isolate di cittadini che mollano tutto per sperimentare la vita bucolica, magari per "documentare" le loro scelte sui social (salvo poi stancarsi dopo poche settimana). Where the leaves fall è più profondo di così, chiede a gran voce che il cambiamento debba essere di tutti e per tutti, non solo per chi può permettersi di acquistare cibo biologico e vivere lontano dallo smog, e ci fa ascoltare voci spesso sotto-rappresentate nei media mainstream. Contadini, indigeni e rifugiati, chef e artisti, tutti hanno spazi tra le pagine del magazine, tutti con una storia che può aumentare la consapevolezza del nostro rapporto con la natura.

Per veicolare il loro messaggio, Luciane Pisani e David Reeve hanno scelto la rivista cartacea che consente di immergersi nella lettura, senza distrazioni di notifiche, pubblicità e schermi luminosi. Una scelta che potrebbe apparire come un apparente controsenso per quel che riguarda la sostenibilità ambientale, ma ovviamente non serve nemmeno dover specificare che tutto il processo di realizzazione del magazine è privo di utilizzo di acqua e sostanze chimiche ed è alimentato al 100% da energie rinnovabili.

Una delle cose che ho apprezzato di questo magazine, oltre all'alta qualità dei suoi contenuti, sorretti da un giornalismo slow a approfondito, è che i suoi founder, esattamente come noi (ve ne avevamo parlato QUI) sono contrari al meccanismo delle rese e a quella scellerata pratica applicata dai librai di strappare la cover del magazine/libro per dimostrare gli invenduti. Questo si traduce in una selezione ferrea di librerie che sono disposte ad acquistare il magazine e a farsi carico del rischio di non venderlo, ma si traduce anche nella scelta di essere distribuiti solo da chi crede realmente in un progetto... che poi è quello che noi di Frab's facciamo da sempre con tutti i titoli del nostro catalogo. 

Speriamo che questo viaggio alla scoperta del rapporto più autentico con la natura entusiasmi anche solo la metà di quanto ha entusiasmato me. 

Trovate Where the leaves fall QUI... buona lettura!

07 dicembre 2021 — Anna Frabotta
Tag: recensioni

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