Uno dei miei romanzi preferiti, Chiedi alla Polvere di John Fante, racconta la storia di Arturo Bandini (alter ego di Fante), aspirante scrittore statunitense di origini italiane che, dopo essere riuscito a pubblicare un racconto su una rivista, si trasferisce dal Colorado a Los Angeles per rincorrere il suo sogno. Qui vagabonda per la città, vive una tormentata storia d’amore, si nutre di sole arance, ma soprattutto continua a scrivere... e a ricevere rifiuti.

Capirete, dunque, il fascino che da sempre esercitano su di me le riviste letterarie, vera e propria palestra per aspiranti autori e autrici, fucina di talenti, ma soprattutto miniera d’ora di esordienti scrittori. Si potrebbe quasi affermare, con un margine d’errore molto vicino allo zero, che prima del romanza c’è il racconto e, di conseguenza, che prima del libro esiste la rivista. Molti degli autori e delle autrici che amiamo, prima di pubblicare il loro primo libro, firmare contratti con importanti case editrici o vincere premi, hanno esordito tra le pagine di una rivista letteraria, selezionati da insospettabili curatori in grado di riconoscere una buona penna prima di chiunque altro. Senza scomodare autori del calibro di Fante ed Hemingway, anche in Italia non mancano esempi di scrittori che hanno iniziato pubblicando su riviste. È il caso, come accennavo qui, di Tiziano Scarpa, Paolo Nori, Piersandro Pallavicini, Ilaria Bernardini, Marco Mancassola, Antonella Lattanzi, che hanno tutti esordita su 'tina, la "rivistina" dello scrittore e autore Matteo B.Bianchi.

Libere e senza i paletti imposti da mercato e vendite, le riviste letterarie, soprattutto se indipendenti, costituiscono linfa vitale per tutto il settore editoriale e spesso unico trampolino di lancio per scrittori emergenti.
E se a dare il via alle riviste di nicchie che tanto amiamo noi di Frab’s sono stati i magazine di moda, è innegabile che le riviste letterarie (indipendenti e non) hanno storia e vita assai più lunga e il panorama, ancora oggi, è così ricco da rendere difficile mapparle tutte.

Il nostro scopo però non è mai stato quello di propinarvi un elenco indiscriminato di riviste, ne trovate tanti online già pronti all'uso. Alle lunghe liste noi da sempre preferiamo la selezione. Eccovi, quindi, le nostre riviste letterarie preferite, italiane ed estere, che alla bellezza delle parole sono state in grado di unire la bellezza della forma con design, layout grafici e scelte stilistiche davvero degni di nota.
Si tratta di un elenco molto parziale da leggere tenendo presente che la maggior parte delle riviste letterarie esiste oggi solo online (e uno dei motivi ve lo abbiamo spiegato QUI) o applicano la formula della stampa on demand, uscendo quindi dai nostri radar di selezione.   

riviste letterarie su frab's magazines

FREEMAN'S
Arriva dagli Stati Uniti la rivista curata dall’autore e critico letterario John Freeman. Edita in Italia da Edizioni Balck Coffee, è il miglior modo per dare uno sguardo al panorama letterario contemporaneo, americano e internazionale.

N+1
Al pari del New Yorker, anche se molto più recente, N+1 è una rivista newyorkese nata nel 2004 che si ispira alle vecchie riviste letterarie statunitensi politicamente impegnate. Lo scopo del magazine era quello di dare omogeneità alla frammentata scena letteraria americana, che non aveva alcun appeal nel mondo letterario. Dentro, oltre a racconti, ci troverete diverse riflessioni che spaziano dalla cultura all'attivismo.

mpT
La teniamo in questo elenco di riviste letterarie perché la reputiamo la migliore nel suo genere, ma in realtà Modern Poetry in Translation è dedicata esclusivamente alla poesie. Fondata in piena guerra fredda, nel 1965, con lo scopo di far conoscere agli autori inglese e americani testi tradotti in inglese che proveniva da tutto il mondo (incluse URSS e Cina), oggi continua nel suo intento, dedicando ogni numero ad una tematica diversa.

WORMS
Restiamo in Gran Bretagna con questa rivista che celebra la cultura e le opere di autrici e 

'TINA
Di 'tina abbiamo già parlato, ma è sempre bene ricordare la rivista dell'autore e scrittore Matteo B. Bianchi per la sua impressionante capacità di selezionare e scovare autentici talenti emergenti.

QUANTO
Più che un magazine, Quanto è un vero e proprio esperimento di letteratura speculativa. Tra le sue curatissime pagine troviamo un racconto lungo, accompagnato da illustrazioni, che ci proietti in un mondo altro, spesso inquietante e ancora più spesso troppo simile ad un futuro che non fatichiamo a immagine (divertite a cercare nei tre numero le tante profezie che, più o meno, si sono avverate!).

MANARÒT
Rientra perfettamente nei canoni della rivista letteraria Manaròt, un nuovo magazine dall'animo altesino che raccoglie autori e autrici legati all'area geografica del Trentino, dell'Alto Adige. Non vi aspettate però una rivista territoriale, Manaròt è tutto il contrario, allargandosi oltre confine e diventando punto di incontro di culture diverse.

K - LA RIVISTA LETTERARIA DE LINKIESTA
Indipendente quanto basta, dietro K si nasconde (senza celarsi) la direzione dl quotidiano Linkiesta che, uscendo dalla sua comfort zone, ci regala questa perla di rara bellezza editoriale. Diretta da Christian Rocca e Nadia Terranova, "K è una rivista di carta, analogica e primordiale rispetto allo spirito del tempo" che ospita tra le sue pagine racconti di autori famosi.

TRILOGIA NORMLISSIMA
Nata come una fenice dalle ceneri di CTRL Magazine, questa trilogia in realtà non è esattamente una rivista letteraria nell'accezione più stretta del termine. Si tratta di tre libri di incredibili e ai limiti del reale reportage narrativi. Resta, in ogni caso, una delle cose più belle che abbiamo mai letto!

RVM
Conosciuta per essere una delle più belle e importanti riviste fotografiche italiane, in realtà la monocromatica RVM è anche una rivista letteraria. Ogni saggio fotografico è introdotto da un racconto, stampato su carta di un formato diverso per adattarsi al diverso contenuto, chiamato a dialogare con le immagini che lo seguono. I progetti fotografici vengono inviati a scrittori selezionati che, lasciandosi ispirare dalle foto, sono invitati a scrivere liberamente un racconto. A differenza della maggior parte delle riviste letterarie, RVM quindi non lavoro con esordienti, ma selezione i propri autori come ci avevano raccontato Agnese Porto e Giammaria De Gasperis QUI.

BARLUME
Come RVM, anche Barlume, bookzine fotografico edito Frab’s, è principalmente un progetto fotografico a cui però sono stati affiancati quattro racconti di altrettanti autori già noti a cui è stato chiesto di lasciarsi ispirare dalle foto di Michele Arrabito. Ne è fuoriuscita la fotografia, per immagini e parole, di un’insolita Milano. 

BAKWA 
Ci spostiamo in Africa con questa rivista letteraria che arriva dal Camerun e che raccoglie dal 2011 alcune delle più stimolanti penne di fiction e non-fiction dal continente. Una rivista davvero essenziale e necessaria che sta contribuendo a creare una cultura autoriale ancora poco diffusa in Africa.

 

riviste letterarie

JO DIARIES
Noi amiamo la carta, ma una rivista letteraria digitale vogliamo consigliarvela lo stesso. Si chiama Jo Diaries ed è un nuvissimo esperimento letterario che propone un format che ancora non ci era mai capitato di vedere. Jo è una sorta di diario del passato, del presente e del futuro, ogni numero ripercorre un anno che diventa punto di partenza da cui muovono i racconti, proposti al lettore in una sorta di calendario interattivo con cui esplorare e giocare con il tempo. A dirigerla, e garantire sulla qualità di quello che andremo a leggere, ci sono Carola Susani, Nadia Terranova e Giusi Migliaccio. 

10 ottobre 2021 — Anna Frabotta

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