Rubbish arriva laddove non riusciremmo a trovare una precisa definizione per “arte dell’editoria indipendente”. 
Inventa un concept diverso e davvero poco utilizzato in questo mondo e dà perfettamente il senso di un oggetto la cui genesi e modalità di realizzazione sono una parte molto consistente del suo valore.

Rubbish viene da Singapore ed è una FAMzine, ovvero “family zine”, risultato del collettivo artistico della famiglia Lim composta da Claire, Renn, Aira e Pann: padre, madre e due figli. Nel 2011 quanto Renn aveva 12 anni e Aira 11, i genitori hanno deciso che la loro forma di espressione artistica sarebbe stata la loro famiglia, e così sono diventati un conosciuto collettivo artistico asiatico,  Holycrap, che si esprime in varie forme e riceve riconoscimenti in tutto il mondo.

Rubbish è l’opera editoriale di questa famiglia, pubblicata una volta all’anno dal 2011. Ha un obbiettivo ambizioso quanto incredibilmente attraente: raccontare pezzi di vita della loro storia intima e personale, incrociando in ogni un tema specifico.

La rivista è prodotta in 300 copie numerate, non viaggia nei classici canali di distribuzione, ma per averla occorre contattare direttamente i Lim. E così abbiamo fatto noi per potervi mettere a disposizione questa dolcissima opera d’editoria.
La cosa che ci ha fatto letteralmente impazzire di questo prodotto è la sua artigianalità: oltre alla genesi dei contenuti e all’ideazione grafica ed editoriale, ogni pezzo è assemblato a mano dagli autori, in casa loro.

Il tema dell’ultimo numero, disponibile su Frab’s QUI, è il design e, più nello specifico, quello delle sedie. Il titolo, “The Unfinished Chronicle of the Cahir Ballad”, suggerisce esattamente il focus della rivista che esplora l'oggetto sedia da un punto di vista intimo e personale, non solo iconico pezzo di design o utile mobilio casalingo.

La FAMzine è racchiusa in una piccola scatola che ricorda un po' quella dei giochi da tavola, la apri e la prima cosa che trovi è un kit in legno che ti tornerà utile alla fine. Toglilo ed ecco Rubbish: 6 mini riviste rilegate assieme con formati di dimensioni crescenti. 

Si comincia con una polaroid dei due bambini su una sedia e la prima zine è tutta dedicata a fotografie di sedie utilizzate dalla famiglia in svariate situazioni: per giocare al gioco della sedia (si, quello in cui suona la musica e ti devi sedere quando finisce), la sedia per il gatto, quella in camera da letto, quella per mangiare e per altre svariate situazioni. L'aspetto interessante è che per ogni sedia è indicato anno di origine e designer, fino a comporre un catalogo del design delle sedie domestiche. L'aspetto emozionale è che vediamo Renn e Aira crescere mentre interagiscono con le sedie di casa loro, da bambini diventare adolescenti. 

La zine successiva è una raccolta di panchine ritratte con una macchina fotografica da Pann in un suo viaggio in Giappone. Ogni panchina ha l’indicazione di dove si trova. Tra queste pagine troverai pinzato qualche biglietto del cinema, giusto per darti il senso di sederti un po’ con questa simpatica famiglia di artisti e per passare alla prossima zine. 

La zine successivo è sulle sedie nella cinematografia: con un lavoro di ricerca da veri cinefili, ecco che i Lim catturano alcune tra le sedie più famose nella storia del cinema indicando film di riferimento, la scena in cui troviamo questo oggetto, il designer e, come sempre, l’anno di realizzazione. 

Quello che segue è il tributo ad un altro grande collettivo familiare nel mondo del design: Charles Ormond Eames e sua moglie Bernice Alexandra Ray Kaiser. Rubbish entra nella loro casa museo, ce la fa scoprire e di nuovo si concentra sul loro personale mondo delle sedie.

Belle, le sedie di design, ma quelle buttate via, di poco valore o mai utilizzate? L’intermezzo di Rubbish ci riporta nuovamente dentro casa dei Lim con alcune foto di sedie inutilizzate a casa loro, di quelle che si dimenticano, si riempiono di polvere o di oggetti, che magari non sono bellissime ma restano lì con noi per decenni. 

Il gran finale inizia con un pezzo, questa volta su un libello in carta patinata a sfondo arancione, sulla scuola di Memphis e alcune delle sedie più famose di Ettore Sottsass. Da lì all’Ikea il passo pare azzardato ma è brevissimo: questa azienda è riuscita ad entrare, col suo design scandinavo nelle case di milioni di persone in tutto il mondo.

Ed infine, eccola qua, la Frosta Godis: nell’ultimo libello, con i contorni delle pagine a zig zag, viene presentato il processo di progettazione e realizzazione della sedia di design della famiglia Lim. Si perché nella art room della famiglia di Rubbish è nata una nuova sedia, forse non comodissima, ma che racchiude in un oggetto pratico le influenze di questo meraviglioso pezzo di letteratura indipendente.

La Frosta Godis si ispira alla celeberrima Frosta dell’Ikea unita ad una scivolo per bambini e con i pattern di colore della scuola di Memphis. Di questa sedia troviamo un libello Ikea-style che ci mostra come montarla. Il processo artistico e del design definito fino ai minimi dettagli: una goduria per gli appassionati di editoria del design. 

E ora che hai terminato uno dei più interessanti progetti editoriali contemporanei, nonché uno dei più interessanti excursus artistici sulle sedie, cosa puoi fare? Sbizzarrirti con la miniatura di sedia in legno che hai trovato appena aperto il box!

Amerai Rubbish perché è incredibilmente autentica, i Lim sono in grado di coinvolgerti nella loro vita utilizzando carta e inchiostro, ma soprattutto apprezzerai un lavoro di ricerca sui generis e molto profondo.

Puoi acquistare Rubbish QUI

Rubbish fanzine

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Rubbish magazine

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14 aprile 2020 — Dario Gaspari

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