Like the wind n.35

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Like the wind magazine è una rivista indipendente di sport dedicata ai runner. 
E' una rivista creata da appassionati di corsa per altri che condividono il loro amore per questo sport. Fatica, dedizione, costanza e gare, dentro troviamo esclusivamente racconti in prima persona di chi vive questo sport ogni giorno, ad ogni livello. Dai racconti degli appassionati agli aneddoti dei veterani fino ai reportage sulle gare più difficili al mondo.
Il progetto è frutto dell'idea di due inglesi appassionati di running, Simon Freeman, editor e Julie Freeman, creative director. Da alcuni anni fanno uscire quadrimestralmente questa rivista con l'aiuto di altri runner che compongono la redazione e hanno permesso al progetto di svilupparsi e consolidarsi all'interno di questo circuito sportivo. 

Lingua: Inglese
Pagine: 135

ISSUE 35

Forse la cosa più sorprendente della corsa è che la sua semplicità trascende la geografia: sentieri, colline, sabbia e strade cittadine sono tutti uno sfondo adatto per allacciarsi e andare a correre.

Nel numero 35 di Like the Wind, i collaboratori ribadiscono davvero questo punto, portandoci in giro per il mondo con storie di resistenza, resilienza... e forse solo un pizzico di follia. Jacob Zocherman racconta da una piccola città della Svezia durante gli incessanti loop dei Backyard Ultra Satellite World Championships, e Piotr Drzastwa ci porta dietro le quinte della staffetta Border to Hel, un evento non dissimile dallo Speed ​​Project, ma con dimensioni aggiuntive del paesaggio impegnativo della costa settentrionale polacca. Nelle Highlands scozzesi, Hayden Lorimer dipinge un quadro glorioso della scena delle corse in collina, che include tutto, dall'intensa competizione alla flora e alla fauna, oltre agli avvistamenti di celebrità di Hollywood.

Nel frattempo, l'acclamato fotografo Alexis Berg segue Dave Penney - alias Dave Pen, cantante degli Archive - mentre affronta l'edizione invernale della Spine Race: un'estenuante 439 km (268 miglia) nel centro dell'Inghilterra settentrionale in condizioni meteorologiche estremamente difficili. Il viaggio di Dave è descritto in modo eloquente dalla giornalista francese Patricia Oudit.

Ovviamente non è necessario essere in gara per stabilire una connessione con l'ambiente circostante: Rachel Taylor ci porta nella campagna vicino a casa sua e condivide il suo senso di appartenenza agli alberi e ai sentieri. La connessione può anche essere forgiata in modo creativo: incontriamo alcuni dei più entusiasmanti artisti GPS che lavorano oggi, realizzando opere d'arte dalle tracce lasciate dai loro piedi e dalle ruote.

Nel numero 35 presentiamo un attento esame accademico dell'importanza della corsa per la cultura indigena americana, scritto da Scott Robinson, ma condividiamo anche una conversazione telefonica esilarante e franca tra la leggenda dell'ultra running Courtney Dauwalter e la giornalista Sarah Barker, che era solita guardare Courtney corsa campestre al liceo.