Kaleidoscope n.42

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Fondata nel 2009 a Milano, KALEIDOSCOPE è tra le riviste più innovativa di arte contemporanea e cultura visiva e uno studio creativo attivo con un approccio curatoriale e interdisciplinare. Combinando la competenza di professionisti di tutti i settori dell'industria artistica con una componente visual accattivante e audace, KALEIDOSCOPE è diventato un punto di incontro  per una comunità di artisti e creativi provenienti da tutto il mondo.  

Dimensioni: 23 x 30 cm
Copertina: morbida
Numero di pagine: 350
Lingua: inglese

ISSUE 42
Nel numero 42 di Kaleidoscope:
- Un decennio dopo il suo ululante album di debutto - pubblicato a soli 18 anni - "catturiamo" Archy Marshall aka King Krule attraverso l'obiettivo di Mark Kean. In procinto di pubblicare il suo quarto disco, si siede con Cyrus Goberville per parlare di diventare padre, del suo trasferimento da Londra a Liverpool, di scrivere sui treni dei pendolari tra le due città e di indugiare nello "spazio di mezzo".
- Il regista giapponese Takashi Miike si è guadagnato un seguito di culto, sia in patria che a livello internazionale, come regista degli estremi, della brutalità, del sesso e del sangue. Attraverso una lettura culturale transoceanica, conosciamo l'icona cinematografica che, nonostante oltre 30 anni di lavoro nel cinema, conserva l'etica dell'outsider permanente.
- Inaugurando un nuovo formato di carta bianca, "Upstate" presenta fotografie originali di Richard Kern e un saggio di Olivia Kan-Sperling, all'interno di un inserto speciale (con poster piegato su due lati) prodotto e progettato dalla rivoluzionaria agenzia di moda con sede a New York, No Agency.
- Un portfolio fotografico di Bolade Banjo cattura Popcaan, la più grande star della dancehall della Giamaica, a Savile Row a Londra, con una conversazione di accompagnamento tra l'accademica giamaicana Carolyn Cooper e la curatrice anglo-giamaicana Carol Tulloch, che parla dello stile e della cultura della dancehall nei due paesi, nel suo locale e evoluzioni diasporiche.
- Nel corso di una carriera artistica dedicata all'esame delle iconografie, delle religioni e delle utopie americane, Jim Shaw ha sperimentato quasi tutte le forme d'arte. Parla con Hans Ulrich Obrist di disegnare, dipingere, suonare in gruppi punk, lavorare nei film, collezionare oggetti effimeri e raccontare i suoi sogni.
- Se non puoi comprare il dipinto, perché non prendi la maglietta? Con un saggio di Patrick McGraw e un inserto speciale di Procell, il trend repot ART <3 MERCH indaga l'inarrestabile ascesa del merchandising di musei e gallerie d'arte nell'ultimo decennio, il punto cumulativo di un processo economico e creativo iniziato con la Pop Art.
Presenti in questo numero anche: la scrittrice americana Emma Cline, una nuova serie di disegni di Aurel Schmidt, il fotografo giapponese Hiroh Kikai, il punk italiano dei CCCP e “Five NYC Painters”.