Frieze n.242

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Inspirata, intelligente e squisitamente disegnata, tra le più importanti riviste di cultura e arte contemporanea al mondo c'è Frieze Magazine.
Fondata a Londra nel 1991 da Amanda Sharp, Matthew Slotover e dall'artista Tom Gidley, Frieze è una lettura essenziale per chiunque sia interessato alla cultura visiva. Tra le sue pagine troverete lavori di artisti emergenti e nuove correnti, ma anche artisti affermati. Recensioni, mostre e interviste compongono questo mosaico di carta che parla al e del mondo dell'arte. 

Dimensioni: 23 x 30 cm
Copertina morbida
Numero di pagine: 160
Lingua: inglese


ISSUE 242
Il numero di aprile di Frieze è dedicato alla 60a Biennale Arte di Venezia. Dare Turner parla con Jeffrey Gibson, Archie Moore e Inuuteq Storch delle sfide e delle opportunità di lavorare all'interno della struttura coloniale dei coloni dei rispettivi padiglioni nazionali. Inoltre, il romanziere Colm Tóibín osserva la città attraverso l'obiettivo dei suoi artisti e scrittori, con fotografie appositamente commissionate da Eric Scaggiante.

Tavola rotonda: Presentazione delle Nazioni
"Come possiamo separare termini e narrazioni generali affinché le comunità e gli individui possano parlare delle loro esperienze?" La Biennale di Venezia di quest'anno vede diversi progetti di artisti indigeni provenienti da tutto il mondo. Qui, tre di loro discutono delle sfide e delle opportunità di lavorare nei padiglioni nazionali americano, australiano e danese.

'1.500 parole': Colm Tóibín
"Che sollievo trovarsi davanti al dipinto di un santo che si è reso utile." Un romanziere osserva Venezia attraverso gli occhi di quei professionisti che hanno vissuto e lavorato in città nel corso dei secoli.

Presentando anche
La redattrice associata Vanessa Peterson incontra John Akomfrah prima della sua presentazione a Venezia per discutere le sfide legate alla rappresentazione del Regno Unito alla biennale di quest'anno e l'attesissimo riconoscimento dell'arte nera britannica. Eric Otieno Sumba analizza la complessa eredità degli artisti e dei padiglioni del continente africano alla Biennale. Il redattore senior  Terence Trouillot incontra gli artisti  Koo Jeong A della Corea del Sud e  Yuko Mohri del Giappone, per discutere delle rispettive presentazioni e dell'obsolescenza delle divisioni nazionali.

Colonne: Lingue materne
Francesca Tarocco si chiede in che modo gli artisti e i gruppi di attivisti si prendono cura degli ecosistemi sociali della città, mentre Eimear Walshe considera un inno per i parlanti irlandesi. Rahel Aima sull'alfabeto Abdullah Al Saadi creato da effimeri, ed Ela Bittencourt esplora come i murales di MAHKU danno forma a tradizioni musicali ancestrali. E poi Charlene K. Lau su The Altersea Opera , che porta nel padiglione svedese l'immaginario culturale della ristorazione cantonese.

Infine, per commemorare  Nil Yalter che ha ricevuto il Leone d'oro alla carriera alla Biennale di Venezia di quest'anno, Simon Wu  ripercorre la lunga serie dell'artista, "Exile Is a Hard Job". Inoltre, Jeffrey Gibson contribuisce alla serie di elenchi di "cose ​​da fare" degli artisti e all'ultima (e finale) iterazione della nostra amata rubrica Lonely Arts.