Too Much n.9

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TOO MUCH è una rivista sulla geografia romantica. Il suo scopo è documentare la nostra esperienza collettiva delle città e osservare i modi in cui le persone e i paesaggi si creano e si ricreano a vicenda.
Fondata nel 2011, TOO MUCH è prodotta e progettata in Giappone da un gruppo internazionale di scrittori, ricercatori, artisti e fotografi. È per chi cerca storie vere di società, architettura, città e arte.

ISSUE 9
Il numero 9 è iniziato con una domanda nata durante gli attentati di Tokyo del 20 marzo 1995, per esaminare il potere delle narrazioni umane, in particolare quelle relative al divino. Ci ha anche portato a capire come le nostre esperienze siano state modellate dalla fede nel potere di altre narrazioni più positive di un mondo in continuo mutamento.
Questo volume di TOO MUCH Magazine chiede: chi può dire cosa è sacro?
Iniziamo con un viaggio sulle coste delle isole di Okinawa, dove incontriamo lo sciamano Yuta, che vede le persone come personaggi che interpretano ruoli in un arco narrativo più ampio della vita. Ci avventuriamo nell'Europa medievale per scoprire come le donne si sono relazionate con il divino in modi che assicuravano la loro sopravvivenza terrena, ma anche la loro indipendenza. Visitiamo moschee nel Giappone contemporaneo e feste elaborate per il culto degli antenati in Cina. Guardiamo il lavoro di Jae-Eun Choi e Camille Henrot, che ci mostra come piante e alberi possono crescere in paesaggi desolati e terre desolate emotivamente. Viaggiamo verso le pendici di Osore-zan e ascoltiamo le grida dei corvi e dei lutti prima di sbirciare nel soggiorno di Yokoo Tadanori e vedere il Budhha sdraiato e l'Odalisca.
Il numero 9 di TOO MUCH Magazine esplora la natura del sacro in un mondo sempre più profano, portandoci nelle nostre strutture di credenze - sia vecchie che nuove - e mettendo in discussione ciò che rimarrà e ciò che potrebbe evolversi mentre avanziamo verso l'ignoto.

Numero di pagine: 256
Dimensioni: 25x16
Lingua: inglese