Negli anni che vedono il mondo poter finalmente riaprire gli archivi di guerre e momenti devastanti del secolo scorso, Archivio Magazine compie un'opera straordinaria e unica: crea un'intera rivista esclusivamente con la potenza e la capacità descrittiva che solo gli archivi sanno dare, sapientemente studiati ed esaminati. Nessun materiale viene costruito apposta per la rivista che è composta solo di materiali di repertorio sottoposti a un sapiente lavoro di ricerca, assemblaggio e design grafico, per costruire un piccolo capolavoro archivistico italiano. 

 

torri gemelle archivio

 

Archivio Magazine nasce nel 2017 a Torino,  è un periodico semestrale ed è giunto alla sua terza edizione, The American Issue, disponibile su Frab's.

Archivio nasce dalle menti di Achille Filipponi e Matteo Milaneschi ed è edita da Promemoria, azienda torinese (e unica in Italia, si legge sul loro sito) che lavora proprio sugli archivi e, a partire da questi, restituisce ai suoi clienti strumenti di "innovazione strategica e culturale". Sembra quasi una contraddizione in termini, ma fidatevi, non lo è.

Lungi dall'essere un'accozzaglia vintage di vecchi testi o foto di repertorio, Archivio dà valore attuale a contenuti di ieri, diventando l’emblema di quanto anche in Italia possa esserci innovazione vera in campo editoriale. 

C’è poi da dire che costruire un’intera pubblicaziona utilizzando esclusivamente materiali pre-esistenti  richiede un profondo lavoro di analisi, conoscenza, valutazione e scouting di archivi e collezioni pubbliche e private, talvolta semplici da consultare o molto più spesso difficili da trovare. Bastano questi elementi a farci capire il valore inestimabile di questa rivista indipendente. 


Una donna afroamericana in copertina ci dà il benvenuto al terzo numero.  Il tema, l’America, sembra volerci dire tutto e niente, ma l’editoriale  di apertura viene in nostro soccorso. Qui si legge: "(negli archivi n.d.r.) c'è tanta America ovunque, anche lì dove non aveva senso ci fosse".

ciao maschio

E poi segue una full immersion lunga 224 pagine nell'America più vera: da una piccola comunità di surfisti con reperti scovati al California Surf Museum, si passa alle fotografie incredibili della Johnson Collection che ritraggono i canoni di bellezza trasgressiva ed eccentrica degli anni '70. Si arriva perfino al Museo Nazionale del Cinema di Torino con Ciao Maschio, film di Marco Ferreri del 1978 del quale vengono riportate le pellicole Kodak faticosamente lavorate per produrre questo lavoro giunto al 31° Festival di Cannes. L'inserto patinato della rivista è dedicato al (Dead) Boys Club, e descrive le vite distrutte di una gotica La Crosse, nel Wisconsin.

Per gli amanti della fotografia, il godimento è altissimo mano a mano che scorrono le immagini di un'America di ieri, dai design e dai caratteri tipografici che vediamo tornare nei giorni nostri come in un eterno ciclo della storia che, dagli archivi, torna alla luce.

Archivio ci ha toccati dentro, se volete provarlo lo trovate qui, su Frab's Magazine.

 

Buona lettura!

28 giugno 2019 — Dario Gaspari

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