Fondata nel 2015 da una giovane studentessa stanca dei pregiudizi all'interno dell'università, la storia di gal-dem è quella di una rivista diventata in pochissimo tempo un vero e proprio caso editoriale, con migliaia di copie cartacee vendute, integrate da sito e canali social che scavalcano i centomila follower e, tra le sue pagine, interviste a personaggi influenti del calibro di Ophra.
Esempio perfetto di come è possibile unire un'idea originale e potente alla bellezza della carta, abbiamo cercato di scoprire da cosa dipende il successo di questo pluripremiato magazine con le idee chiarissime, creato da e per persone non binarie e donne di colore.

Liv Little, fondatrice della rivista, sostiene di averla creato per necessità: "Avevo bisogno di uno spazio in cui potessi connettermi con persone affini a me. Ho sempre avuto fantastici amici bianchi, ma avevo davvero bisogno di entrare in contatto con persone di un altro livello. Volevo creare quel tipo di canale che desideravo esistesse". Little, che quando ha fondato la rivista aveva solo 24 anni, pur essendo cresciuta in un ambiente "bianco" non si era mai trovata di fronte al razzismo finchè non è andata a Bristol per studiare scienze politiche. 
È a Bristol che Liv incontra Leyla Reynolds, futura art director di gal-dem che ha contribuito a costruire la reputazione della rivista dal punto di vista della grafica e delle straordinari illustrazioni. Anche Leyla è in parta frustrata dalla sua esperienza universitaria e dallo scarso interesse dimostrato dai suoi docenti nell'argomento scelto come tesi di laurea: il contributo politico dell'arte nera britannica negli anni '80. 
Spesso però è proprio dalla frustrazione che nascono grandi progetti e opportunità e la storia di gal-dem, a pensarci bene, ricorda un po' quella della protagonista della serie Netflix "Dear White People" (vi consiglio di guardarla!).

Il team di gal-dem

Le problematiche sollevate da Liv e Leyla sulla mancata attenzione nei confronti delle minoranze all'interno del Campus, iniziano a circolare tra i colleghi universitari. Nasce così il sito gal-dem.com, fase embrionale dell'attuale progetto editoriale intorno a cui si è sviluppata una vera e propria community di persone non binarie e donne di colore. 

Sono bastati tre anni perchè questo gruppo di giovani donne desse uno scossono ai media mainstram, diventando una redazione a tutti gli effetti che comprende più di dodici redattori fissi e numerosi collaboratori. 
L'obiettivo è quello di parlare di politica, minoranza e ineguaglianza, dimostrando che anche all'interno di queste categorie ci sono diverse voci e prospettive.

A rendere davvero unica (e grande!) questa rivista è l'onestà e il tono autentico con cui si rivolge ai suoi lettori. Saggi, opinioni, notizie, arte, musica, politica e contenuti di stile di vita sono tutti orientati a controbilanciare un modello di informazione che alle minoranze non lascia che briciole. Dietro il lavoro creativo ed editoriale della redazione, c'è proprio la volontà di affrontare disuguaglianze e fake news. 

L'ultimo numero della rivista, disponibile su Frab's QUI, è una testimonianza (pre covid19) del costante equilibrio della vita moderna tra l'andare sempre di corsa e il ritagliarsi il proprio tempo, è un inno alla creatività infinita di donne e persone di colore non binarie che continuano ad abbattere le barriere dei media con le loro idee e creatività.

28 maggio 2020 — Clean Canvas Collaborator

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