Prima di leggere Nodes, salvo che non siate universitari voi stessi, spogliatevi di ogni pregiudizio. Sulla rigidità accademica, sulle ristrettezze della forma, sulla meticolosa citazione delle fonti. Quando in copertina leggete "Journal of art and neuroscience" sapete che vi state addentrando in un ibrido unico nel suo genere: una rivista scientifica sì, ma che tocca delle corde gustosissime per chiunque nella vita sia terribilmente curioso. 

Nodes è una rivista italiana, più precisamente romana, che tratta di un tema complesso ed incredibilmente affascinante: il nesso tra arte e neuroscienze. E' la produzione di Numero Cromatico, centro di ricerca che si occupa proprio di indagare la connessione tra questi due mondi.
Al suo interno trovate contenuti quasi sempre originali che si inseriscono nel dibattito scientifico su una branca nuova delle neuroscienze. 

Una rivista indipendente italiana che, mi preme sottolineare, è arrivata a compiere la bellezza di ben 10 anni, mantenendo una redazione ed un gruppo di collaboratori sostanzialmente giovani. Un piccolo, ennesimo segnale di come scegliere la propria strada e perseverare nella ricerca di senso e bellezza possa pagare in editoria e dare futuro ad un magazine.

Nell'affrontare il numero di questo decimo anno, arrivato all'edizione 17-18 (si, le ultime edizioni sono tutti "doppi" numeri - l'ultima potete trovarla QUI) sapete di addentrarvi in un progetto bellissimo da toccare con mano e molto raffinato. Il numero è composto da un totale di 8 contenuti, nei quali gli autori entrano molto in profondità nell'analizzare quasi sempre veri e propri esperimenti scientifici. 

L'introduzione di rito è l'editoriale dell'editor-in-chief Dionigi Mattia Gagliardi che ragiona di come ripensare l'arte nel futuro, ma la rivista si addentra poi in un tema caldissimo e spesso dato per scontato nel mondo dell'arte e nella vita vera: il "need for uniqueness". Corroborando le proprie tesi con un numero consistente di riferimenti scientifici l'articolo tesse la tela di un ragionamento sottilissimo, ovvero quando la ricerca dell'unicità condiziona il mondo dell'arte e l'opera stessa. Se la ricerca di unicità è atteggiamento noto da secoli nel mondo artistico, è vero anche che alcuni grandi maestri sono diventati tali proprio perchè in grado di emergere invece all'interno di movimenti collettivi. L'articolo racconta di esperimenti sociali a riprova di mutamenti continui intorno a questo tema, per esempio considerando Cina e Giappone come totem del collettivismo che negli ultimi anni stanno spingendo fortemente le giovani generazioni di artisti ad emanciparsi come singoli. Allo stesso modo il mercato stesso dell'arte dimostra con i numeri che le opere etichettate come "copia" di qualcun altro, seppur autentici, abbiano minore appetibilità. 
In generale, l'articolo di Jacobsen, Marschallek e Weiler è una dissertazione davvero affascinante anche per i più profani su un tema che riguarda le nostre vite, le nostre aspettative, il nostro essere nel quotidiano. 

E in generale è su questo che Numero Cromatico non fallisce nonostante la complessità dei tempi: nel centrare il punto di tematiche attualissime, guardandole con la cruda verità dei numeri e le parole severe e spesso incontrovertibili della scienza. Lo fa raccontando in questo numero anche della pratica attoriale e del suo legame con la fisicità, dell'aleatorietà nell'arte, delle neuroscienze e del funzionamento dei meccanismi di apprezzamento umano per architettura e design e delle sensazioni che ci provoca la musica nelle diverse armonie. 

Il magazine è realizzato in 500 copie numerate e molto curato nell'oggetto cartaceo che vi troverete in mano. Piccolo plauso anche per la volontà di utilizzare oltre ad una completa traduzione in lingua inglese sempre necessaria anche l'italiano, segno di vicinanza nonostante la complessità dei temi trattati a quel "vorrei ma non posso" che nella nostra penisola ancora allontana le riviste indipendenti dalle persone per puri limiti linguistici. 

Per chi fosse in zona, l'11 Dicembre 2021 presentiamo il nuovo numero a Roma all'interno del nostro spazio a Contemporary Cluster (QUI l'evento e QUI il magazine già ordinabile). Vi aspettiamo!

 

 

08 dicembre 2021 — Dario Gaspari
Tag: recensioni

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