Letteratura speculativa. Abbiamo capito che è un altro modo per definire la capacità della fantascienza di guardare cose vere da lati sconosciuti ai più. 

Quanto è una rivista indipendente di letteratura speculativa. Un capolavoro al primo numero, nelle 500 copie in tiratura limitata, che si candida ad essere un nuovo cult italiano. E' anche l'esempio che in Italia chi sa scrivere bene a volte non è nei grandi circuiti, ma bisogna trovarlo, e noi crediamo di averlo trovato, anche questa volta. 

 

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Quanto è bello! These are the fantastic contributors to the first volume 🙌🏼 ........................................ Illustrations: @manuelbortoletti @solxus @mariano_pascual @patricksavile @elisaseitzinger ........................................ Story: @topzeno ........................................ Comic: @scotch.di.carta ........................................ Poems: Silvia Carobbio & @luigiceb ........................................ Typefaces: Dexter Sinister @_o_r_g @muirmcneil ........................................ Paper: @fedrigonipapers @arjocreatives ........................................ Print: @graficheantiga ........................................ Inks: @pantone 877C, 8020C ........................................ Holographic foil @leonhardkurz ........................................ Design & art direction: @paperpaperstudio ........................................ #quantomagazine #magazine #illustration #editorialdesign #pantone #publishing

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Vi serve poco più di un'ora per elevarvi al mondo dell'Azienda ed immergervi da capo a coda in "Cronaca di un suicidio annunciato", la storia contenuta in questo primo numero di cui trovate la sinossi qui, nella scheda ufficiale del magazine di Frab's.

Ma non è certo della storia che vogliamo parlarvi, ma delle sensazioni di un magazine letterario che appena lo apri ti sorprende per due cose: la carta, con un editore che finalmente valorizza l'elemento tattile della rivista e la scrittura coinvolgente, che lineare e pulita nel racconto si completa con le illustrazioni originali. 

Dall'ambiguità della sovracopertina trasparente alle carte più o meno spesse, più o meno porose, la componente tattile di Quanto non è altro che un canale terreno per lanciarsi nella dimensione parallela della sua storia e raccontare con le sensazioni l'Azienda, questo mondo industriale e volto alla produttività che è il cosmo principale sul quale ruota la storia. La quarta di copertina riporta, anche orgogliosamente, le carte usate: Fedrigoni Sirio Color 210 gr/m2, Arjowiggins Curious Matter 135 gr/m2, Gardamatt Ultra 130 gr/m2. Se una rivista indipendente è in grado di smarcarsi dal prodotto di massa è anche perchè oltre al contenuto, è l'oggetto stesso a parlare a chi se la gusta e il percorso per valorizzare l'oggetto in sé in questo ambito è ancora lungo, ma ogni tentativo di farlo merita tutta la nostra riconoscenza.

Poi entriamo nella storia di 9 capitoli corti che raccontano le vicende di una mondo che racconta noi stessi nell'oggi senza mai raccontarci, immaginando un futuro futuribile, fatto che arnesi tecnologici e quantistici incomprensibili per volontà dell'autore a noi comuni mortali. Il font MTDBT2F quasi impossibile da trovare tra le pagine di una rivista, è l'elemento che dona la gravità ed il senso di smarrimento di un mondo vuoto dove non ci sono sentimenti e dove l'animo umano è completamente annichilito, distrutto con volontà d'intento precisa. Dove nemmeno più la morte ha un senso. Un testo chiaro anche per chi non è avvezzo a testi fantascientifici, che pone interrogativi e sa spiegarsi un po' come una poesia, anche quando non comprendi il senso di un termine tecnologico che probabilmente è pura invenzione.

Questo è Quanto, il primo numero è sold out, mentre trovate il secondo disponibile QUI.

Nel frattempo, l'amore brucia.

Buon viaggio!

 

 

 

07 luglio 2019 — Dario Gaspari

Commenti

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