Per tante persone della mia età il Sali e Tabacchi era quel luogo ameno in cui da bambino si sprigionavano odori fortissimi, contrastanti e unici. Tabacco e profumi, gratta e vinci e cioccolatini lo rendevano un posto del cuore dove ti capitava di andare una volta a settimana a fare piccole commissioni, con la sicurezza complice e quieta del cartello bianco e azzurro che campeggiava sull'entrata.

Sali e Tabacchi, la rivista con un titolo mai così adatto, è ancora esattamente quella stessa cosa: un viaggio nei sensi davvero autentici dell'Italia. Con un ottimo ritmo tra testo scritto e spazi fotografici, la vera alchimia di questo magazine è rappresentata dalla capacità di scelta del mix di storie che sono chiamate a raccontare il tema di quel numero. E' un magazine incredibilmente autentico, non stereotipato, puntiglioso e preciso nel descrivere la tradizione e i rituali tipici dell'Italia.

La prima edizione (disponibile QUI) era dedicata alla "spiritualità" ed indagava storie di occulto, esoterismo, stregoneria, ma soprattutto il rapporto sempre più stridente tra l'individualismo moderno e la sua lontananza da qualsiasi religione.

sali e tabacchi

La seconda edizione (disponibile QUI), lanciata a fine 2021, ha come titolo "Follia Creatrice", ed è emblematica della stessa follia creatrice dietro al magazine stesso. Il suo scopo è quello di raccontare un Paese tramite gli occhi innovatori e geniali di personaggi considerati dal pubblico folli o al limite della pazzia. Scovare le bellezze di chi vive oltre l'ordinario, questo il vero scopo di questo numero. 

L'articolo introduttivo è la dedica ad un tipo di figura che il nostro Paese ben conosce, ancorata saldamente alla nostra idea di città o paesino, rappresentativa di quelle cose che "ci sono sempre" e che se anche non gradite restano nell'immaginario collettivo locale: il "matto" che va in giro a gridare esponendo bizzarri cartelli. L'articolo è dedicato a Vittorio Gorini, personaggio perugino che ci ha lasciati nel 2006 e di cui la rivista ci da la possibilità di ripercorrere alcuni frammenti di vita. La follia quasi animalesca dietro personaggi di questo tipo è molto comune, e lascia spazio ad un interrogativo profondo: dov'è il confine della follia? 

Le pagine proseguono nel confine labile tra arti di ogni genere, legge Basaglia e limiti di riconoscimento di quelli che pubblicamente vengono bollati come "matti", ma che dentro hanno una forza propulsiva dell'animo unica. Un'energia tale da visionare e raccontarci tramite le arti, la creatività e il genio mondi non identificabili da un occhio assopito alla realtà, relegato alla mondanità contemporanea.

Tra i geni creativi che trovano spazio nel magazine forse quello pubblicamente considerato più normale è il vignettista Altan, chiamato a raccontare in un'intervista la genesi del tutto casuale di Pimpa: un cartone per bambini che è diventato un alterego dell'adulto illustratore.

Tra gli altri nomi di spicco del magazine vi è quello di un altro personaggio che l'Italia intera ha ben conosciuto e la cui storia è certamente un po' più sopra le righe di quella di Pimpa. Giovanni Lindo Ferretti, un animale da punk come pochi ne ha visti l'Italia, che entra in una connessione profonda con l'intervistatrice Giulia Cavaliere ed esplora i meandri di una vita al limite  che ritrova nell'affezione carnale alla terra, al localismo, alle piccole cose, il compimento di una vita di eccessi. Sbalordisce me e l'intervistatrice stessa il "non ascolto più musica da vent'anni" da parte di chi ha trainato per decenni la scena del genere punk nel nostro Paese.

Sali e Tabacchi più che un magazine è un'atmosfera geografica, una dimensione umana dell'Italia. Collega i fili tessuti da quella che ci sembra quotidianità, ma è tradizione fuori dai luoghi comuni e dalle regole. 

Abbiamo il piacere di presentare numero 2 di Sali e Tabacchi a Roma negli Spazi di Contemporary Cluster sabato 4 Dicembre 2021 alle 18,00 (l'evento lo trovate QUI).

 

 

 

03 dicembre 2021 — Anna Frabotta
Tag: recensioni

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