Luxiders è definito dai suoi autori il "Nuovo Magazine del Lusso Intelligente" e ambisce ad essere un punto di riferimento per chi cerca sostenibilità ambientale e attenzione all'impatto sociale nel mondo della moda e del lusso in genere.
Una rivista tematica utile a professionisti e clienti su come affrontare nel mondo dell'alta gamma in genere la sostenibilità in ogni suo aspetto, da quella sociale a quella ambientale.
Con ampie riflessioni e testi approfonditi che accompagnano alcuni servizi di moda in collaborazione con fotografi affermati o emergenti, Luxiders magazine affronta la cultura della sostenibilità in tantissimi campi, dalla moda all'istruzione, dai viaggi al design. Sempre rivolgendosi ad un pubblico di professionisti e clienti dell'alta gamma cerca di dare una risposta a cosa significa oggi sostenibilità e come la si applica.
Luxiders è una rivista con base a Berlino e dall'ampio sguardo internazionale, scritta in inglese ma tradotta anche in Tedesco e Spagnolo.
Lingua: Inglese con traduzione in appendice in Tedesco e Spagnolo
Dimensioni: 23x30 cm
Pagine: 130
ISSUE 5
Il quinto numero di Luxiders è il più coraggioso finora pubblicato, non solo perché realizzato nel pieno di una pandemia, ma perché va a fondo di questioni essenziali per realizzare un reale cambiamento di cui, con evidenza, è emersa la necessità in questo 2020.
Durante quest'anno ci siamo interrogati più del solito su cosa significhi essere umani, sulle questioni legate all'identità - genere, cultura, origini, apparenza - ma anche su cosa significhi essere umani nei confronti degli altri. Sono emerse con forza istanze positive che hanno spazzato via una cultura fondata sula perfezione (del corpo), sul dualismo di genere e sugli stereotipi. Si sono consolidate battaglie, dal femminismo al Black Lives matters, e ne stanno emergendo altre che non possono restare taciute.
In questo contesto si inserisce Luxiders 5, e i suoi approfondimenti: analizza i marchi di lusso al microscopio per capire se la loro sostenibilità è reale o di facciata. Ci parla della bellezza dell'artigianato, del futuro rigenerativo, dove i poeti Roger Robinson e Marge Piercy scrivono storie di paradisi, dove artisti come Jakob Kudsk Steensen, Luca Tombolini e Jukhee Kwon catturano l'immensità e la sublimità del mondo interiore. Ci fa "ascoltare" i silenzi di una New York deserta.